Le riprese cinematografiche, vengono svolte dopo la stesura della sceneggiatura, dove la pellicola viene estrapolata dalla carta, diventando una serie d’immagini e suoni.
Prima delle zumate, si procede ai sopraluoghi per vedere se sono agibili, dove verranno girate le seguenti scene. Dopodiché, grazie all’autorizzazione, si possono riprendere all’esterno oppure in proprietà privata, se no si effettua in Green Screen, dove lo scenografo realizza il fondale. Invece per le inquadrature interne, si gira nei teatri di posa. A parte ciò, prima di girare, gli attori indossano i costumi e accedono ai truccati alla base della scena.
Inoltre, la macchina da presa, rappresenta l’occhio del regista, dove il pubblico guarda il film in un determinato modo. Infatti, durante le riprese, il cineoperatore può usare dei parametri d’angolazione e dei piani fotografici per rendere il film emozionante.
Le scene, soprattutto quelle ripetute, vengono numerate nell’ordine progressivo o cronologico. Invece i dati della lavorazione, sono scritti nella cartella del ciak, uno strumento per aiutare al montatore per sincronizzare il video e l’audio. La scena si gira più volte, a causa della battuta detta male dagli attori oppure per le cause tecniche. I problemi specialisti, possono essere la coordinazione tra il microfonista e l’operatore della macchina oppure gli strumenti non funzionanti.
Ogni volta che l’inquadratura è conclusa, il regista dice “Stop” per fermare tutto e la segretaria di produzione scrive le note. La lavorazione delle riprese, dura all’incirca dalle 4 alle 5 settimane, in 6 ore giornaliere per mantenere la tabella di marcia. Tutto ciò, lo si fa per realizzare 3 minuti del video montato al diurno. Verso fine giornata produttiva, il regista insieme ad alcune figure, guarda la pellicola girata per decidere di mandarla al montatore o meno. Dopodiché, le scene girate, vanno nel laboratorio per essere sviluppate e stampate, in seguito visionate e montate